Regina di Luanto (Alias Anna Guendalina Lipparini)

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Regina di Luanto trascorse l’infanzia a Terni e poi si trasferì a Roma, dove sposò il viceconsole d’ambasciata Alberto Roti e divenne conosciuta come Contessa Roti. Si trasferì quindi a Firenze, dove pubblicò nel 1890 il suo primo libro, “Acque forti”, una raccolta di racconti, e collaborò con due riviste. Utilizzò il pseudonimo di Regina di Luanto per la sua attività di scrittrice, anagramma del suo nome da coniugata (Guendalina Roti), mentre nella vita quotidiana si faceva chiamare Anna Roti. Nel 1898, il marito morì in Brasile, dove era console regio d’Italia. Anna si stabilì quindi a Pisa, dove conobbe Alberto Gatti, che sposò 11 anni dopo, nel 1911. Morì a Pisa nel 1914, all’inizio della prima guerra mondiale.

Regina di Luanto divenne famosa per i temi trattati senza il falso pudore imposto al sesso femminile, utilizzando un linguaggio crudo ed esplicito per descrivere una società mondana sessista e corrotta. Esaminò la condizione della donna in pubblico e in privato, criticando le regole sociali che imponevano determinati comportamenti convenzionali e raccontò della condizione femminile passiva che non poteva mai oltrepassare la soglia della convenienza. Fu duramente criticata sia dal primo marito (da cui si separò) che dalla società, soprattutto dal punto di vista religioso.
Regina di Luanto è stata una delle prime scrittrici italiane a trattare temi sensibili e scabrosi, in particolare quelli legati alla sessualità e all’emancipazione femminile. I suoi scritti sono stati spesso oggetto di scandalo e controversie, ma hanno anche ottenuto riconoscimenti e ammirazione da parte di importanti intellettuali dell’epoca, come il filosofo Giovanni Gentile.

Tra le opere più importanti di Regina di Luanto si possono menzionare: “La scuola di Linda”, “Un martirio”, “Acque forti” e “L’angelo della casa”. In questi libri, la scrittrice esplora temi come il matrimonio, l’infedeltà, l’ipocrisia e il ruolo della donna nella società. Attraverso la voce di personaggi femminili forti e indipendenti, Regina di Luanto mette in luce le contraddizioni e le ingiustizie della società dell’epoca, sfidando le convenzioni e i pregiudizi che opprimevano le donne.

Nonostante il suo talento e il suo coraggio nell’affrontare temi scomodi e controcorrente, Regina di Luanto è stata spesso trascurata dalla critica letteraria e dalla storia della letteratura italiana. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stato un rinnovato interesse per la sua opera, che viene ora riscoperta e valorizzata come una delle voci più originali e innovative della letteratura italiana dell’Ottocento.

Della scrittrice abbiamo pubblicato (o stiamo pubblicando):
La scuola di Linda

Nuovissimo amore

Per il lusso