Matilde Serao

Matilde Serao nacque a Patrasso, in Grecia, nel 1856. Sua madre era di origine greca, mentre suo padre era napoletano. Durante l’infanzia, Matilde trascorse il tempo in Campania, mentre suo padre partecipava alle imprese garibaldine. Nonostante i suoi studi iniziali fossero irregolari, riuscì a conseguire il diploma e ottenere un impiego ai telegrafi.

Fu durante questi anni che intraprese la carriera giornalistica, iniziando a scrivere per il Piccolo e successivamente per la Gazzetta letteraria piemontese e il Corriere del mattino. Ottenne i primi successi letterari con la raccolta di bozzetti intitolata “Dal vero” e il romanzo “Cuore infermo”, che segnarono la sua adesione al movimento del Verismo. Tuttavia, la scrittrice non fornì mai una giustificazione ideologica esplicita per la sua scelta. In generale, Matilde Serao si distinse maggiormente nella scrittura di novelle e bozzetti rispetto ai romanzi veri e propri, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione dei sentimenti, delle passioni e degli squilibri personali, nonché la descrizione dei personaggi e degli ambienti, che all’interno delle sue opere più ampie, perdono parte della loro efficacia.

La sua abilità si manifestò anche nella caratterizzazione dei personaggi femminili, appartenenti a diversi contesti sociali. Un esempio di ciò è il suo lavoro “Il ventre di Napoli” (1884), con le sue vivide descrizioni delle classi sociali più umili della città e degli aspetti legati all’infanzia, come nei protagonisti di “Piccole anime”. Nel 1885, Matilde Serao sposò il giornalista Eduardo Scarfoglio, nazionalista e legato alle idee politiche di Crispi. Con lui, intraprese anche un’intensa collaborazione intellettuale. Dal 1885 al 1887, i due diressero insieme il “Corriere di Roma”, e successivamente, a Napoli, Scarfoglio fondò il “Corriere di Napoli”, nel quale Matilde Serao gestì con successo la rubrica di cronaca mondana intitolata “Api, mosconi e vespe”. Infine, insieme fondarono e diressero fino al 1902 “Il Mattino”, sempre a Napoli.

Tuttavia, il Verismo non fu sempre il tratto distintivo e il genere principale di Matilde Serao. Verso il 1890, la scrittrice si allontanò dal Verismo, accusandolo di “frustrare” la fantasia, e abbracciò lo spiritualismo e il psicologismo, influenzata soprattutto da Bourget, che si impegnò per far conoscere le opere di Matilde Serao anche in Francia. Tuttavia, questo cambiamento non portò a risultati eccellenti: le raccolte di novelle come “Le amanti”, “Gli amanti” e “L’indifferente”, così come i romanzi “Addio, amore” e “Castigo”, furono opere poco riuscite, incentrate principalmente su amori straordinari di persone di alto rango con personalità particolarmente complesse.

Nonostante la separazione dal marito nel 1902, Matilde Serao continuò a occuparsi di giornalismo e nel 1904 fondò il giornale “Il Giorno”. Morì a Napoli nel 1927.

Dell’autrice abbiamo pubblicato (o stiamo per pubblicare)

Addio, Amore!

Castigo

All’erta, sentinella

Ella non rispose

Fantasia

Dal vero

Il romanzo della fanciulla